Dopo l’”Olocausto” consumato dai Nazisti
durante la 2° guerra mondiale, nel 1945
fu deciso di creare un nuovo stato per
gli ebrei (ebrei sionisti) da assegnare
ai superstiti.
Come territorio fu
individuato quello corrispondente alla
antica Palestina. Quella terra però era
già occupata dagli arabi palestinesi.
Nel 1947 l’Assemblea Generale dell’ONU
stabilì la creazione di uno stato
ebraico e di uno stato arabo in
Palestina con la città e la zona di
Gerusalemme sotto l’amministrazione
diretta dell’ONU.
Il popolo israeliano mediante
l’esercito decise di impadronirsi di
tutto il territorio assegnato dall’ONU.
C’era la necessità di scacciare i
palestinesi e per questo fu deciso di
attaccare più di 400 villaggi.
Il massacro di Deir Yassin ebbe luogo
durante la cosiddetta "guerra civile",
turbolento e sanguinoso periodo tra
dicembre 1947 e metà maggio 1948.
Il 29 novembre 1947, le Nazioni Unite
approvarono la Risoluzione che
prevedeva il passaggio di Gerusalemme
sotto l'autorità internazionale e la
divisione del restante territorio del
Mandato britannico della Palestina in
due Stati, uno arabo e l'altro ebraico.
La Gran Bretagna, anche per i frequenti
attentati terroristici, annunciò che
avrebbe concluso il suo mandato entro un
anno. Cominciarono immediatamente scontri ed episodi di guerriglia tra
ebrei ed arabi palestinesi, che poi
divennero una vera e propria guerra, con
il ritiro britannico e la proclamazione
dello Stato di Israele (15 maggio 1948).
Tra l'inverno del 1947 e la primavera
del 1948 la Lega Araba si pose
l'obiettivo di interrompere il traffico
tra gli insediamenti e le comunità
ebraiche e mirava soprattutto a tagliare
la strada principale di collegamento tra
Tel Aviv e Gerusalemme, che
rappresentava l'unica rotta praticabile
per il rifornimento della comunità
ebraica che viveva nella parte Ovest
della Città Santa e che, numericamente,
rappresentava circa il 16% dell'intera
popolazione ebraica. Sul finire del
marzo 1948 la strada era virtualmente
bloccata.
Considerata l'importanza vitale
dell'arteria ai fini della sopravvivenza
della comunità ebraica
gerosolomitana -
che ormai, all'inizio di aprile 1948
versava in gravi condizioni e mancava di
tutto, persino di cibo - l'Haganah
decise di lanciare un'importante
controffensiva militare per liberare la
strada ed a rompere l'assedio di
Gerusalemme Ovest.
Il 6 aprile 1948 l'Haganah e la sua
forza d'attacco, denominata Palmach,
lanciarono una serie di attacchi
coordinati tesi alla cattura delle
posizioni strategiche che consentivano
il controllo della strada Tel Aviv -
Gerusalemme.
Uno di questi attacchi
condusse alla conquista del centro
abitato di al-Qastal, un'importante
località posta sull'arteria viaria,
distante circa due chilometri da Deir
Yassin. I contrattacchi scagliati dagli
arabi nella zona diedero luogo ad
intensi scontri a fuoco e, per diversi
giorni, il controllo dell'area rimase
conteso.
Nel quadro di tali ostilità, il 9 aprile
1948 elementi dell'Irgun e della Banda
Stern, organizzazioni terroristiche
ebraiche responsabili di numerosi
attentati anti-arabi e anti-britannici
entrarono in azione nel quadro
dell'Operazione Nachshon e attaccarono
Deir Yassin. Le stime sul numero delle
vittime variano da 100-120 a circa 250,
a seconda delle fonti.
Inizialmente fonti giornalistiche
parlarono di 254 vittime tra gli
abitanti del villaggio. Inaspettatamente
(ma abbastanza logicamente) fu lo stesso
comandante Begin a convocare
rappresentanti della Croce Rossa e
giornalisti per raccontare quanto era
successo.
Il massacro di Deir Yassin è speciale
per 3 motivi:
- il
massacro è ben documentato e ci sono
stati dei testimoni: altri combattenti
ebrei, guide, rappresentanti della Croce
Rossa.
-
Il
massacro ha avuto conseguenza terribili:
l’orrore provocato ha dato origine ad
una fuga di massa dai villaggi
palestinesi e ha permessi il controllo
del territorio ai sionisti
-
comandanti delle bande Etzel e Lehi
hanno fatto carriera: Begin e Shanir
sono diventati primi ministri di Israele
e Begin ha addirittura ricevuto il Nobel
per la Pace. Dopo soli 3 giorni dal
massacro le bande responsabili furono
inserite nell’esercito israeliano, i
loro crimini furono cancellati e fu
proclamata un’amnistia generale
Vari sono stati i tentativi dei governi
israeliani, soprattutto con Ben Gurion
di incolpare delle stragi gli arabi o
frange di terroristi
dissidenti…
Un’organizzazione chiamata
“Ricordando Deir Yassin” lotta per
mantenere la memoria del massacro.
Non risulta, invece che alcuna delle
donne del villaggio sia stata violentata
dalle truppe ebraiche. In una intervista
rilasciata alla BBC 50 anni più tardi,
Hazam Husayni, che nel 1948 lavorava
presso il Palestinian Broadcasting
Service, ammise di aver completamente
inventato quella storia su istigazione
di Husayn Khalidi, un leader
palestinese, nella speranza di spingere
gli altri arabi ad unirsi e ad
intervenire in Palestina per liberarla
dagli Ebrei: "Quello fu il nostro più
grande errore. Non capimmo come la gente
avrebbe reagito. Come sentirono che le
donne erano state violentate, i
Palestinesi cominciarono a fuggire".
La memoria fisica del villaggio - posto
nelle immediate vicinanze e visibile dal
sito dello Yad Vashem, il famoso
memoriale dell'Olocausto sofferto dagli
ebrei in Europa - fu cancellata, radendo
al suolo gran parte delle case e persino
molte delle lapidi del cimitero, ai
resti del quale non è ancor oggi
consentito l'accesso ai parenti dei
defunti.
Più tardi, il centro del villaggio è
stato trasformato dagli Israeliani in
ospedale psichiatrico (Kfar Saul
psychiatric hospital),
Il 15 maggio del 1948 le truppe
britanniche si ritirano definitivamente
dai territori palestinesi di cui avevano
mandato. Lo stesso giorno, in cui doveva
diventare operativa la delibera
dell’ONU, gli eserciti di Egitto, Siria,
Libano, Iraq e Transgiordania attaccano
il neonato stato di Israele.
Gli eserciti arabi già bloccati dopo
l’attacco del maggio 1948 vengono
sconfitti e con la fine della guerra si
producono 700 mila profughi arabi.
In seguito all’armistizio e al ritiro
delle truppe ebraiche, l’Egitto rioccupa
la striscia di Gaza, la Transgiordania
occupa la Cisgiordania assumendo il nome
di Giordania.
Lo stato arabo Palestinese previsto
dalla delibera dell’ONU non è stato
creato.
Israele si annettè la Galilea e altri
territori a maggioranza araba
conquistati nella guerra.
Il 5 luglio 1950 fu approvata la “legge
del ritorno” da parte del governo
israeliano che avviò una forte
immigrazione, in gran parte, almeno
inizialmente, ebrei “sefarditi” cioè
espulsi dai paesi arabi, che porterà al
raddoppio della popolazione.
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