E' finita la guerra.
1945 – La liberazione
coglie l’Italia in condizioni economiche poco favorevoli:
- Un quinto del patrimonio
economico nazionale è andato distrutto durante la guerra
- i maggiori centri urbani
: Milano, Firenze, Napoli,…hanno subito ingenti distruzioni
- strade, ponti, ferrovie
sono gravemente danneggiati
- l’inflazione colpisce i
ceti meno abbienti, speculazioni incontrollate dominano il mercato
giugno 1945 – L’ultimo
governo del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) è costituito da Ferruccio
Parri del Partito d’Azione che istituisce un’assemblea consultiva (Consulta
Nazionale) in cui sono rappresentati i partiti Comunista, Democristiano,
Democratico del Lavoro, socialista, liberale e d’azione. I liberali, seguiti dai
democratici, escono dal governo dopo pochi mesi.
La Democrazia
Cristiana prepara la vittoria elettorale con la rivalutazione della famiglia
dicembre 1945 – primo
gabinetto di Alcide De Gasperi (1881–1954) leader della Democrazia Cristiana.
Il governo, formato dagli stessi partiti del precedente, eccetto il Partito
d’Azione, inizia l’opera di ricostruzione del paese.
maggio 1946 – Vittorio
Emanuele III abdica in favore del figlio Umberto II che si impegna a rispettare
i risultati del referendum istituzionale.
2 giugno 1946 – prime
elezioni a suffragio universale, anche femminile, per l’Assemblea Costituente e
per la scelta tra Repubblica e Monarchia.
Prevale la Repubblica con
12.717.923 voti contro i 10.719.284 che ottiene la monarchia.
Umberto, dopo una violenta
protesta e la minaccia di invalidare il referendum, va in esilio in Portogallo.
Capo Provvisorio dello
Stato è eletto il liberale indipendente Enrico De Nicola (1887-1959)
Elezioni politiche per
l’assemblea costituente: si utilizza il sistema proporzionale, quasi il 75%
dei voti viene conquistato dai 3 grandi partiti di massa: democristiani (35,2%)
comunisti (19%) socialisti (20,7%).
Nel giugno 1946 De Gasperi
forma il suo 2° governo di coalizione (democristiani, socialisti, comunisti,
repubblicani e un liberale)
1946 – Guglielmo Giannini
fonda il “Fronte (o partito) dell’Uomo Qualunque” che viene rappresentato nella
costituente da 30 deputati (da questo ha origine il termine qualunquista).
1946 – contadini e
mezzadri, soprattutto nell’Italia Centrale, su spinta dei sindacati esigono
condizioni migliori nei confronti dei padroni.
1947 – trattato di pace,
l’Italia perde:
- tutte le colonie
- la penisola istriana
- Trieste diventa città
libera
- l’Italia deve pagare 360
milioni di dollari per danni di guerra
1948 – elezioni politiche,
vittoria Democristiana, la fuoriuscita dei comunisti dal governo coincide con
l’inizio della guerra fredda
1948 – Riprendono l’attività
le prime industrie. La produzione del 1945 è meno di 1/3 di quella del 1938.
La classe operaia perde una
grande occasione per gestire in proprio le fabbriche in questa fase iniziale di
mancanza di capitali e re-impostazione dell’attività industriale.
1945-48 - USA aiutano
l’Italia con mezzi economici ed armi (piano Marshal) soprattutto per
fronteggiare le spinte comuniste.
1945-48 – i comunisti, con
1.760.000 iscritti, con varie importanti associazioni tra cui l’UDI (Unione
Donne Italiane) che riunivano moltissimi aderenti, non riescono comunque ad
attirare il ceto medio.
1947 - La CGIL, di fronte ai gravi problemi di
ricostruzione del paese, stipula direttamente gli accordi nazionali che fissano salari
(contratto unico nazionale e introduzione della 13° mensilità), paga base, indennità di
contingenza e assegni familiari, pur decidendo una “tregua salariale”
per favorire il rientro dell’inflazione.
Al I° congresso nazionale, che si svolge a
Firenze nel giugno 1947, la CGIL registra 5.735.000 iscritti.
Segretario generale viene eletto Giuseppe Di
Vittorio (nato 1892).
Nello stesso periodo gli accordi sindacali
consentono:
1)
contratto unico nazionale
2)
aumento periodo minimo di vacanze
3)
introduzione della 13° mensilità
4)
introduzione della scala mobile
(abolita nel 1985 con referendum).
2 giugno 1946 – eletta
l’assemblea costituente che affida ad una sua commissione ristretta (commissione
dei 75) il compito di elaborare un progetto di costituzione che poi viene
discusso nelle sedute plenarie.
22 dicembre 1947 – è
approvata la Costituzione della Repubblica e il 27 dicembre è promulgata dal
capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola. La Costituzione entra in vigore
dal 1 gennaio 1948.
Principi fondamentali:
1)
L’Italia è una repubblica
democratica fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo.
L’individuo ha diritti inviolabili di libertà e
uguaglianza e doveri inderogabili di solidarietà economica e sociale (1-4)
2) Autonomie locali e decentramento
amministrativo sono elementi fondamentali dell’ordinamento statale.
Le minoranza linguistiche sono riconosciute e
tutelate (5-6)
3) Stato e chiesa Cattolica sono
indipendenti e sovrani (ciascuno nel proprio ordine). I Patti Lateranensi
regolano i loro rapporti. Tutte le confessioni religiose sono libere davanti
alla legge.
La Repubblica promuove la ricerca tecnica e
scientifica e lo sviluppo delle culture (7-9)
4) L’ordinamento giuridico italiano
rispetta le norme essenziali del diritto costituzionale.
La Repubblica concede asilo politico ai profughi
di regimi non democratici.
L’Italia ripudia la guerra come mezzo di
risoluzione dei contrasti internazionali e promuove con ogni mezzo la pace
(10-11)
Diritti e doveri dei
cittadini:
1)
Libertà dell’uomo come persona
fisica:
La libertà personale è inviolabile
La Costituzione tutele l’inviolabilità del
domicilio, la libertà di circolazione e di soggiorno, la libertà e la segretezza
della corrispondenza (13-16)
2)
Libertà spirituale:
Tutti hanno il diritto di manifestare il proprio
pensiero attraverso la libertà di stampa, quella religiosa, di riunione e di
associazione.
L’iniziativa economica è libera ed è tutelata la
proprietà privata, ma lo Stato può limitare entrambe per motivi di pubblica
utilità.
3)
Libertà politica: in questa sfera
rientrano:
Il diritto di voto che spetta a tutti i
cittadini – il voto è libero e segreto, può essere limitato solo per incapacità
civile o penale
Il diritto di associarsi ai partiti
Il diritto di essere eletti ai pubblici uffici o
al parlamento
Il diritto di proporre alle camere un progetto
di legge (da parte di almeno 500mila elettori)
4)
Diritti sociali:
ogni cittadino ha diritto all’istruzione
(gratuita per i primi 8 anni)
ogni cittadino ha diritto al lavoro – che lo
Stato tutela fissando limiti di durata della prestazione, una retribuzione
minima e assicurando l’assistenza e la previdenza sociale.
E’ tutelato il diritto di sciopero e di
costituire associazioni sindacali,
5)
Doveri fondamentali del cittadino:
obbedienza alle leggi
difesa della patria
partecipazione alle spese pubbliche.
Ordinamento dello Stato
L’Italia è una Repubblica
Democratica retta attraverso il sistema Parlamentare.
Vige il sistema della
separazione e dell’equilibrio dei poteri
La suprema attività di
indirizzo politico viene esercitata dal governo, ma sulla base della volontà e
con il controllo del Parlamento (che è composto dal Senato e dalla Camera de
Deputati).
Due istituti disciplinano
il rapporto tra camere e gabinetto:
-
il rapporto di fiducia
-
lo scioglimento del Parlamento
In base al primo, il governo per esercitare il suo mandato deve ottenere il voto
favorevole della maggioranza parlamentare, l’altro prevede che, se si determina
una crisi nei rapporti tra Parlamento e Governo, il Presidente della Repubblica
può ordinare lo scioglimento delle camere.
Le camere hanno una funzione politica (ad esempio accordare o negare la fiducia
al governo) e legislativa.
Il governo, oltre ad attuare l’indirizzo politico stabilito dalle camere, è il
massimo organo del potere esecutivo, cioè ha il compito di dare esecuzione o
applicazione alle leggi, di emanare regolamenti o atti amministrativi.
Il Presidente della Repubblica, capo dello Stato, eletto per 7 anni dal
Parlamento in seduta comune, ha compiti di grande importanza per il
funzionamento del sistema parlamentare:
-
nomina il Presidente del consiglio
dei ministri
-
su proposta di questo nomina i
ministri
-
può sciogliere il Parlamento e
inviare messaggi alle camere
-
promulga le leggi
-
nomina alcuni membri del Senato e
della Corte Costituzionale
-
ha il comando delle forza armate e
dichiara lo stato di guerra deliberato dalle camere
Organi Costituzionale ausiliari sono:
Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL)
Consiglio di Stato
Corte dei Conti
E’ ammesso, con alcune limitazioni, il referendum popolare per l’abrogazione
totale o parziale di una legge.
Potere giudiziario:
è, accanto a quello esecutivo e legislativo, il terzo potere dello stato.
La costituzione afferma:
“I giudici sono soggetti soltanto alla legge”
“La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro
potere”
Al Consiglio Superiore della Magistratura spettano le decisioni sulla carriera
dei giudici (105)
E’ prevista l’istituzione di Regioni a Statuto speciale e a Statuto ordinario,
dotate di potestà legislative e amministrative in alcune materie. Organi delle
Regioni sono: il Consiglio (assemblea elettiva), la Giunta e il Presidente della
Giunta.
Potestà amministrative esplicano anche i comuni e le province.
Per salvaguardare la costituzione è stata costituita la Corte Costituzionale (15
giudici) che esercita il controllo di costituzionalità sulle leggi e risolve i
conflitti di applicazione sia tra i poteri dello Stato, sia tra lo Stato e le
Regioni, sia tra le varie Regioni.
La Corte Costituzionale ha anche competenza penale, giudica il Presidente della
Repubblica per alto tradimento ed attentato alla Costituzione nonché il
presidente del Consiglio dei Ministri e i ministri per i reati connessi alle
loro funzioni in seguito all’accusa deliberata dal Parlamento in seduta comune.
Una speciale procedura regola la revisione delle leggi di natura Costituzionale:
le 2 Camere devono adottarle con 2 successive deliberazioni ad un intervallo non
minore di 3 mesi e per la seconda votazione è necessaria una speciale
maggioranza.
|