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 771-814  


I Maggiordomi di Palazzo dei Franchi rappresentavano una nuova aristocrazia, la classe dei guerrieri.

Questa classe traeva la sua ricchezza solo dalla terra.

La cultura franca non era urbana, eCarlo Magno noi vediamo un generale declino della vita urbana nell'Alto Medioevo. Essa non si sarebbe ripresa fino al XII secolo. E' stato detto che durante il regno di Carlo Magno (742-814) si completò il passaggio dall'età classica all'età medievale.

Salì al trono dei Franchi nel 771 e governò fino all'814.

Figlio di Pipino, fu il più grande sovrano del Medioevo.

Non solo salvò la società romano-germanica dai pericoli d'invasione provenienti dall'oriente e dall'occidente; ma, dopo la dissoluzione dell'impero romano, fece il primo grande tentativo di restaurare questa unità (Sacro Romano Impero), mediante un saggio ordinamento politico-amministrativo.

Carlo Magno compi ben 53 spedizioni militari contro i popoli più diversi, e quasi sempre con esito felice:

 

- verso oriente combatté contro i Sassoni 772-804, popolazione germanica posta tra il Reno e l'Elba, fiera della sua indipendenza, contro la quale avevano già preso invano le armi Pipino il Breve e Carlo Martello, e che ora, benché guidata dal valoroso Vitichindo, fu ripetutamente vinta e convertita al cattolicesimo;

contro i Longobardi (773-774);

contro i Bavari (787-788), il cui duca Tassilone, genero di Desiderio, aveva più volte appoggiati i nemici dei Franchi;

contro gli Avari (791-795), che furono in gran parte dispersi e il cui territorio formò la Marca avarica od orientale (nucleo della futura Austria)

contro gli Slavi (795-798), i Danesi, ecc.


- verso occidente combatté contro gli Arabi di Spagna (778-801), che ricacciò al di là dei Pirenei, fondando nella valle dell'Ebro la Marca di Barcellona o di Spagna.
 

Al ritorno dalla prima spedizione (779) ebbe luogo la tragica giornata di Roncisvalle in cui la retroguardia franca, capitanata da Rolando (Orlando), ebbe a subire una grave sconfitta per opera dei Baschi, alleati degli Arabi.

Alla fine del secolo VIII Carlo Magno era padrone di un territorio che andava dai Pirenei ai Carpazi, dal mare del Nord al Mediterraneo, e che per la sua estensione poteva ricordare l'ex-impero romano d'Occidente.

Il suo regno durò più di 40 anni e durante questo periodo venne alla luce una nuova civiltà: la civiltà europea. Se qualcosa caratterizza il governo di Carlo Magno questa è la stabilità. Il suo regno fu basato sull'armonia fra tre elementi: il passato romano, il modello di vita Germanico, il Cristianesimo.

Carlo Magno dedicò il suo intero regno a mescolare questi tre elementi in un solo regno e per fare ciò egli creò i fondamenti su cui la società europea si sarebbe sviluppata.

La società dei franchi era interamente rurale ed era composta da tre classi o ordini: i contadini (quelli che lavorano), i nobili (quelli che combattono) e il clero (quelli che pregano).

In generale la vita era brutale e pesante per i contadini dell'alto medioevo. Perfino nelle zone più ricche dell'Europa la storia parla sempre di povertà e asprezza di vita. La loro dieta era povera e molti contadini morivano di insufficiente nutrimento. La maggioranza non poteva imparare il latino, il linguaggio della chiesa.

La nobiltà non stava molto meglio. La loro dieta, anche se essi avevano più cibo, non era veramente nutriente. Essi vivevano in case più ampie rispetto ai contadini, ma i loro castelli erano spesso freddi quanto i tuguri dei contadini. Oltretutto molti nobili erano analfabeti e grossolani. Essi spendevano molto del loro tempo a combattere. La loro fede religiosa era, per la maggior parte, simile a quella dei contadini.

Al livello più alto c'era il clero.

Gli uomini di chiesa erano i più istruiti e probabilmente i soli a comprendere veramente il cristianesimo dal momento che essi erano i soli che avevano accesso alla bibbia.

Erano i componenti del clero che detenevano il monopolio dell'istruzione, della fede religiosa e della liturgia.

Quando Carlo Magno salì al trono nel 771, immediatamente introdusse due politiche. La prima politica era quella dell'espansione territoriale. Lo scopo di Carlo Magno era di unificare tutti i popoli germanici sotto un unico regno. La seconda politica era quella religiosa: Carlo Magno intendeva convertire tutti i Franchi e i popoli conquistati al Cristianesimo di Roma.

Risultato di queste politiche fu un continuo stato di guerra del regno di Carlo Magno. Poiché gli eserciti di Carlo Magno erano sempre in guerra egli cominciò a dare ai suoi guerrieri delle terre che permettessero loro di mantenersi ed equipaggiarsi da sé. Con questa decisione Carlo Magno creò un esercito di guerrieri profondamente leali e devoti a lui.

A partire dall'anno 800 il regno Franco includeva tutta la moderna Francia, il Belgio, l'Olanda, la Svizzera, circa tutta la Germania e vaste aree dell'Italia e della Spagna. Sembrava chiaro che Carlo Magno fosse un secondo Costantino e forse un secondo Cesare Augusto. Verso la fine dell'anno 800 Papa Leone III chiamò Carlo Magno a Roma.

Nella notte di Natale dell'800, mentre Carlo coi figli Carlo e Pipino assisteva nella basilica di S. Pietro ai sacri riti, il papa pose sul capo del sovrano una corona d'oro, pronunciando ad alta voce queste parole: « A Carlo, piissimo, augusto, coronato da Dio grande e pacifico imperatore, vita e vittoria ».

Questo fu un atto estremamente importante. Carlo Magno divenne il primo imperatore d'Occidente dopo che l'ultimo imperatore romano era stato deposto nel 476.

Il biografo di Carlo Magno, Eginardo (770-840) ricordava che Carlo Magno non era particolarmente interessato all'offerta del papa Leone III , infatti non voleva essere assorbito dalla chiesa di Roma. Dal punto di vista di Leone III, invece, l'incoronazione di Carlo Magno, significava dare al papa il potere e la prerogativa di incoronare gli imperatori. In un certo senso il papa acquisiva una superiorità spirituale, ma anche politica su tutta la cristianità occidentale. Insieme con il titolo imperiale Carlo Magno non ricevette nuove terre. Egli non intendeva mettere Roma al Centro del proprio impero. In effetti dal giorno di Natale dell'800 fino alla sua morte nell'814 Carlo non tornò mai a Roma. Invece Carlo Magno ritornò in Francia come imperatore. Non aveva una capitale stabilita, ma Carlo Magno trascorse molto tempo ad Aachen.

Per incrementare il commercio standardizzò il conio delle monete. Questo incoraggiò attivamente i traffici, specialmente nel Mare del Nord.

Lo stato fu ritenuto proprietà personale del re, il quale ne può disporre a suo piacimento come di una proprietà privata.

Da questo discende il sistema feudale (già esistente presso i Merovingi), per cui lo stato, diviso in contee ed in marche (unione di più contee nelle zone di confine), veniva a dipendere, attraverso una gerarchia di funzionari di nomina regia (conti, marchesi, ecc.), dal sovrano.

I feudatari esercitavano, oltre le funzioni amministrative, anche quelle giudiziarie e militari: per le funzioni giudiziarie erano assistiti da giudici (scabini , scelti tra gli uomini liberi della contea; per le funzioni militari raccoglievano gli uomini della contea soggetti al servizio militare (proprietari di terre, capaci di mantenersi sotto le armi) e li conducevano nel luogo fissato dal sovrano.

C'erano infine i missi dominici (già esistenti presso i Merovingi), specie di commissari regi, che a due per volta, uno laico ed uno ecclesiastico, percorrevano le diverse circoscrizioni dell'impero e ne facevano relazione al sovrano.
Tutti facevano riferimento ai capitolari, o leggi emanate da Carlo Magno (cosiddette perché divise in capitoli), che valevano per alcuni popoli o per tutti i paesi dell'impero. Queste leggi erano discusse e approvate sia nelle grandi diete dell'impero, che si tenevano due volte all'anno e a cui assistevano i più grandi personaggi dello stato; sia nella grande assemblea generale degli arimanni (Campo di Maggio), che si teneva in primavera.
Carlo Magno non si limitò alla semplice organizzazione amministrativa dell'impero, ma mirò ad interessarsi di tutti i campi della vita:
- nell'economia, introdusse un nuovo sistema di pesi, (libra romana = gr. 327,45), di misure (moggio = litri 5,2) e di monete (lira romana = 20 soldi);

- favorì in ogni modo il commercio, cercando stringere trattati con le due maggiori potenze dell'oriente, gli Arabi e i Bizantini;

- riattivò strade, ponti, promosse la navigazione fluviale e via dicendo.
I Franchi costruivano spade, ceramiche e vetri nella Francia del Nord e li esportavano in Inghilterra, in Scandinavia e nei Paesi Bassi. Carlo Magno propiziò i contatti tra i Franchi e i Musulmani e firmò trattati commerciali con i mercanti di Venezia che commerciavano sia con i Bizantini che con i Musulmani.

Comunque il più duraturo e significativo sforzo di Carlo Magno fu lo sviluppo dell'istruzione nel suo regno.

Ciò avvenne specialmente tra il clero molti dei cui elementi erano appena istruiti. Nel complesso i monaci non erano molto più istruiti degli altri. Perfino i monaci che che spendevano il loro tempo a copiare manoscritti sapevano appena leggere o comprendere i testi che copiavano.

I manoscritti del VII ed VIII secolo erano confusi. Essi erano scritti in lettere maiuscole e senza punteggiatura. C'erano molti errori nelle copie manuali dei manoscritti. Esistevano tuttavia alcuni monaci istruiti così come alcune grandi librerie. Ma Carlo Magno non riusciva a trovare una buona copia della Bibbia né un testo completo della regola benedettina. Per averle doveva mandare qualcuno a Roma per procurarsele.

Oltretutto Carlo Magno voleva l'unità all'interno della chiesa Franca, una chiesa completamente sotto il suo controllo. Carlo Magno, anche se illetterato, riconosceva l'importanza delle innovazioni e dell'istruzione. Egli studiò latino, greco, retorica, logica, astronomia. Egli voleva incontrare un uomo veramente istruito e fu fortunato: si trovava nel nord dell'Italia quando incontrò lo studioso anglosassone Alcuino.

Alcuino (735-804) viveva a York dove c'era una una biblioteca che conteneva una vasta collezione di manoscritti. Carlo Magno convinse Alcuino a venire ad Aachen per progettare un curriculum di studi per la scuola palatina. Alcuino progettò un corso di studi per l'istruzione del clero e dei monaci. Qui troviamo le origini delle sette arti liberali: il trivio (grammatica, -lo scrivere- retorica, -come parlare- e logica -come pensare) mentre i quadrivio comprendeva geometria, aritmetica, astronomia e musica. Tutte queste materie servivano a fornire un'istruzione classica e letteraria. Gli studenti leggevano Omero, Virgilio, Orazio, Ovidio, Giovenale, Platone e Cicerone. A partire dal IX secolo molti monasteri avevano sale dedicate alla scrittura o scriptoria. In quelle sale erano copiati i manoscritti.

manoscritti medievaliI testi erano studiati con attenzione.

Non si trattava più semplicemente di copiare i testi. Ora diventava necessario innanzitutto correggere tutti gli errori che erano stati commessi in anni di copiatura. Copiare era davvero difficile: l'illuminazione era scarsa, le mani dei monaci erano piene di crampi a causa del freddo e non esisteva un linguaggio standard degli studiosi. Carlo Magno istituì uno stile standard di scrittura.

I testi precedenti erano scritti in lettere maiuscole, senza punteggiatura e senza spazi tra le parole. Le lettere dei testi nuovi, chiamate minuscole carolingie, erano scritte in lettere maiuscole e minuscole, con punteggiatura e separazione tra le parole. Appare ovvio che questi nuovi testi sarebbero stati letti più facilmente, in effetti si tratta della scrittura che usiamo ancora oggi. Carlo Magno standardizzò anche il latino medievale.

Dopo tutto, molto era cambiato nella lingua latina dopo mille anni. Nuove parole, frasi e idiomi erano apparsi nel corso dei secoli ed erano stati incorporati nella lingua. Carlo Magno fece in modo che tutti questi cambiamenti fossero introdotti in quella lingua che noi conosciamo come latino medievale. Una delle più importanti conseguenze della Rinascita Carolingia fu che Carlo Magno incoraggiò la diffusione dell'uniformità delle pratiche religiose e dell'uniformità culturale.

Oltre ad Alcuino si giovò dei servigi di altri uomini d cultura: il longobardo Paolo Diacono, storico dei Longobardi; il tedesco Eginardo, futuro biografo dell'imperatore, e molti altri.

Malgrado Carlo Magno avesse unificato il suo impero, aumentato l'istruzione, standardizzato le monete, standardizzato la scrittura del latino, il suo impero si indebolì nel giro di un paio di generazioni dopo la sua morte avvenuta nell'814.

Il suo governo era stato così brillante, così superiore, che gli imperatori venuti dopo di lui apparivano nettamente inferiori. Abbiamo visto la stessa cosa con Alessandro il Grande, Ottaviano Augusto, Costantino, Giustiniano e Maometto.

L'imperatore d'Oriente non volle dapprima riconoscere il nuovo impero d'Occidente; ma nell'814, pochi mesi dopo la morte di Carlo, fu firmato un trattato di pace, mediante il quale i Carolingi riconoscevano i domini bizantini d'Italia e l'imperatore d'Oriente riconosceva il nuovo impero occidentale.

Poco dopo la sua scomparsa il regno dei Franchi giunse al declino e la morte di Carlo Magno fu solo una delle cause. Occorre considerare:

- le rinnovate invasioni delle tribù barbare.

- I musulmani che invasero la Sicilia nell'827 e nell'895. Queste invasioni distrussero i commerci tra la Francia e l'Italia.

- I Vichinghi che provenivano dalla Danimarca, dalla Svezia, dalla Norvegia ed invasero l'impero nell'VIII e nel IX secolo. I Danesi attaccarono l'Inghilterra e la Gallia del nord. Gli Svedesi attaccarono le aree del centro e dell'est Europa e i Norvegesi attaccarono l'Inghilterra, la Scozia e l'Irlanda e dal decimo secolo trovarono la strada per la Groenlandia.

- Infine i Magiari che provenivano dalla moderna Ungheria. I loro raids furono così terribili che i contadini europei preferivano bruciare i loro campi e distruggere i loro villaggi piuttosto che lasciarli nelle loro mani.

Tutte queste invasioni terminarono a partire dal decimo-undicesimo secolo per la semplice ragione che queste tribù erano state convertite al Cristianesimo.

Fu la complessa istituzione conosciuta come feudalesimo che offrì protezione da queste invasioni agli Europei.

Il feudalesimo era basato su protezione, sicurezza e obbligazioni reciproche.